Sbiancamento dentale

Lo sbiancamento esiste da più di un secolo e nel tempo è stato oggetto di diversi trattamenti. Circa la metà di essi utilizzava sostanze che ossidavano la materia organica “colorata” dei denti e alcuni contenevano ingredienti corrosivi o addirittura tossici come il cianuro di potassio.

Al giorno d’oggi, lo sbiancamento dei denti è innocuo in condizioni normali e deve essere affidato a professionisti della salute formati in cliniche odontoiatriche, preferibilmente dentisti.

Nella maggior parte dei casi, il processo di sbiancamento dei denti è indolore. In alcuni casi si può avvertire una leggera sensibilità, ma è temporanea e di solito si attenua rapidamente.

Il processo di sbiancamento dei denti dura solitamente da una a due ore, a seconda del metodo di sbiancamento scelto e delle esigenze individuali del cliente.

È interessante notare che la maggior parte di noi inizia con denti sani e bianchi, che vengono influenzati da vari fattori nel corso della vita. Ciò che accade loro nel corso degli anni dipende quasi esclusivamente dalle nostre cure (tranne in caso di lesioni). L’igiene orale è la base per una bellezza che dura nel tempo, ma alcuni trattamenti, come lo sbiancamento, possono anche fornire la ciliegina sulla torta. La tendenza a influenzare l’attrattiva del nostro aspetto sta diventando sempre più diffusa nel nostro Paese.

Nonostante l’igiene diligente, l’uso quotidiano dei nostri denti porta a conseguenze come l’usura e le macchie, che hanno origini diverse. L’assunzione di coloranti attraverso il cibo, le bevande e il fumo fa sì che il nostro colore di base dei denti si scurisca con il passare del tempo, e questo avviene anche con il passare degli anni. Va notato che esistono differenze individuali nel colore di base, poiché alcune persone hanno semplicemente denti naturalmente più chiari di altre.

Di norma, i denti gialli a causa dell’invecchiamento, del fumo e/o del consumo di caffè si sbiancano facilmente.

Lo sbiancamento esterno viene effettuato principalmente con il perossido di idrogeno. Questo penetra nello smalto e nella dentina e scolorisce i coloranti (molecole organiche) che vi si sono accumulati nel tempo. Si applica sotto forma di gel sbiancante sui denti, proteggendo preventivamente le gengive, e si lascia agire per 15 minuti quando viene attivato da una luce (che aumenta l’efficacia del gel sbiancante aumentandone la temperatura). Queste sessioni di 15 minuti vengono ripetute fino a quattro volte durante una singola visita odontoiatrica.

Per effettuare lo sbiancamento esterno è necessario che siano soddisfatte alcune condizioni. Denti e gengive devono essere sani e i denti devono essere sottoposti a un’accurata pulizia professionale prima dello sbiancamento, che comprende la detartrasi e la sabbiatura. Inoltre, a causa della maggiore concentrazione di perossido utilizzata nello sbiancamento dentale professionale esterno, è necessario assicurarsi di proteggere accuratamente le gengive in modo che non si brucino chimicamente durante il processo.

Lo sbiancamento può essere effettuato anche a casa con le cosiddetti mascherine. Si tratta di apparecchi trasparenti che vengono realizzati a partire da un’impronta dei denti e che si adattano con precisione. All’interno di queste maschere viene applicato il gel sbiancante e le mascherine vengono indossate durante la notte. La procedura deve essere ripetuta da 7 a 10 volte, ottenendo lo stesso effetto dello sbiancamento in studio con una concentrazione inferiore e un tempo di esposizione più lungo.

I denti possono essere sensibili al freddo subito dopo lo sbiancamento, ma questo problema scompare una settimana dopo l’interruzione dello sbiancamento. Si sconsiglia di consumare alimenti altamente pigmentati (barbabietola, olio di semi di zucca, ecc.) durante il processo di sbiancamento.

Il processo di sbiancamento in sé si divide fondamentalmente in quelli sani (che hanno ancora il nervo) e quelli avitali scuriti (cioè quelli che sono già stati trattati e non hanno il nervo). Questi ultimi vengono sbiancati dall’interno, dove si trovava il nervo, poiché la causa della decolorazione si trova in questa zona. Un gel sbiancante al perossido di idrogeno viene quindi inserito in ciascun dente scurito e sostituito a intervalli di una settimana. Dopo non più di tre cambi del portaoggetti sbiancante, di solito si ottiene la luminosità dentale desiderata.

Naturalmente, i denti sani vengono sbiancati esternamente, di solito sui denti visibili quando si sorride. Possono essere colorati internamente e/o esternamente. Le macchie esterne di un dente sano sono solitamente causate da placca scolorita (tartaro), ad esempio da coloranti alimentari o dal fumo. La placca macchiata viene facilmente rimossa dai denti con strumenti speciali e sabbiatura.

Tuttavia, le discromie interne causate dall’invecchiamento, dalle tinture di cui sopra e da alcuni farmaci o condizioni mediche richiedono lo sbiancamento. In questo caso, lo smalto stesso e la dentina sottostante sono macchiati.

Esistono numerosi preparati commerciali sotto forma di gel, paste, soluzioni e gomme da masticare che sostengono di avere la capacità di sbiancare i denti. L’ingrediente attivo della maggior parte di questi prodotti è il perossido, e più alta è la concentrazione e più lunga è la durata del suo effetto, più bianchi sono i denti.